OSTEOPOROSI: COME COMBATTERE I PRIMI SINTOMI DELLA MENOPAUSA
Tra i 45 ed i 55 anni di vita di una donna il fisico cambia, cessa l’attività delle ovaie e questo determina la comparsa della menopausa. Questo periodo è caratterizzato da importanti cambiamenti della funzione ormonale femminile.
Se sei in questa fase della vita non preoccuparti… i modi per affrontare al meglio la menopausa li abbiamo già visti in un articolo precedente.
Ora però vediamo come combattere uno dei fenomeni più caratteristici della menopausa: l’ osteoporosi. Questa particolare patologia interessa le donne in quanto posseggono una massa ossea inferiore e può essere di due particolari tipi:
- post-menopausale: qui si assiste ad una demineralizzazione dell’osso che diventa più fragile ed esposto a rischi di fratture.
- correlata all’età: nella quale si assiste ad un’inevitabile perdita di massa ossea nel corso degli anni.
I fattori che possono aumentare il processo sono due:
- ridotta concentrazione di Vitamina D
- ridotta formazione ossea
Come prevenire la formazione dell’osteoporosi?
- Evitare che il bilancio del calcio diventi negativo: il fabbisogno di calcio è stabilito intorno agli 800 mg al giorno per una donna in età adulta. Questo può essere garantito attraverso l’assunzione giornaliera di latte, latticini ed altri cibi ricchi di calcio. Attenzione: è stato dimostrato che la caffeina aumenta le perdite di calcio
attraverso il rene e l’intestino.
- Garantire un buon apporto di Vitamina D. Anche questa può avvenire attraverso una corretta alimentazione (pesce, cereali e grassi). La vitamina D può aiutare a fissare il calcio ed il fosforo nelle ossa; inoltre aumenta l’assorbimento intestinale e ne riduce l’eliminazione.
- Evitare l’eccesso di peso. Soprattutto durante la menopausa è importante tenere sotto controllo il peso per evitare il sovrappeso.
- Svolgere attività fisica quotidianamente, in particolare può essere utile svolgere esercizi finalizzati ad aiutare la colonna vertebrale e le articolazioni delle anche.
L’ osteoporosi è una patologia ed in quanto tale va diagnosticata dal proprio medico curante. Per qualsiasi trattamento farmacologico ulteriore è sempre necessario ricorrere al consiglio medico.